Thursday, March 31, 2005

Dove eravamo rimasti...

22/1/31

Grazie al mezzo di trasporto degli gnomi, il gruppo riesce ad attraversare segretamente le terre del regno, arrivando quasi in prossimità di Kerindar. Attraversando la foresta degli elfi in direzione di Kerindar e più precisamente della taverna dell'ascia e della spada, dimora di Galwen e Balar, il gruppo si accorge che la zona è pienadi draghi, creature che di solito amano stare lontani dalle zone abitate, e che anzi sembrano in cerca di qualcosa. In particolare assistono all'uccisione di un drago nero da parte di uno molto più grande blu, dopo che il primo aveva probabilmente rifiutato di sottomettersi. Il blu in particolare porta un vistoso collare emanante una potente aura magica, e sembra non essersi accorto della presenza del gruppo. Giunti incolumi alla taverna, e superate le iniziali ritrosie di Balar per via della notevole somiglianza tra Shao-Kun e suo nonno, Thialar e Ulfgar scoprono con grande sorpresa che anche i loro padri avevano partecipato alla grande guerra, scontrandosi col SithLord e in particolare con la creatura che uccise Faendil, il nonno di Thialar. Questi viene anche a sapere che quella creatura, uguale a quelle che li stanno inseguendo, è anche responsabile della morte di sua madre e di tante altre vite spezzate, e che è stata a suo tempo sconfitta proprio da suo padre assieme a Balar.
La taverna stessa si rivela essere un perfetto nascondiglio per un vasto arsenale da battaglia, nonchè un'ottimo punto strategico e di ristoro. Galwen racconta al gruppo di come abbiano sconfitto dopo una lunga battaglia l'ombra che li inseguiva, e di come in seguito abbiano poi deciso di ritirarsi per vivere una vita più tranquilla. Inoltre raccontano della visita, tanti anni addietro, di un misterioso individuo, che gli aveva portato un cofanetto da consegnare proprio ai suoi figli quando fosse giunto il momento adatto. All'interno del cofanetto si trova una mappa del mondo con segnati alcuni punti, e una piastra dorata a forma di pesce, che sembra puntare sempre verso una particolare direzione. Il gruppo decide di partire al più presto, se non altro per non rendersi facile preda delle quattro ombre sulle loro tracce, e si incamminano verso la città di Kerindar, per imbarcarsi su di una nave.
Dopo aver affrontato, durante il viaggio, il drago blu di sopra, e aver scoperto che il collare, di fattura gnomica, sembra in grado di controllare le azioni del drago, essi giungono alla città, soltanto per trovarla devastata dall'attacco di svariati draghi rossi. Mentre trascorrono la notte in un riparo di fortuna, ricevono la prima visita delle creature d'ombra. Fortunatamente tre di queste sembrano essere incappate in un'anomalia del teletrasporto, ma una di loro è libera, e solo il capace intervento di Galwen e Balar riesce ad evitare una tragica fine per tutti. Nonostante l'enorme potenza di cui sembrano disporre il nano e l'elfo, anche dopo la sconfitta della bestia, il gruppo si rende conto che averla scampata è stata comunque questione di fortuna, e riesce a rovare una momentanea tranquillità fuggendo a bordo di una nave al largo che aveva già lasciato gli ormeggi da tempo.
La nave, di proprietà di un ricco mercante, è in realtà un ex vascello di pirati, ora al soldo di tale Olaf. Non è il solo denaro posseduto da questi a tenere buona la ciurma ed il loro focoso capitano, ma piuttosto un grosso barbaro e un potente mago al suo servizio, che incutono timore e rispetto ai pirati. I nostri eroi, riuscito ad ottenere un "passaggio" fino all'altra sponda del mare, passano dei giorni piuttosto movimentati a bordo del Victoria, vuoi per il tipo di ciurma, vuoi per l'attacco di un nutrito gruppo di Kuo-Toa che con l'aiuto di alcune idre e di un kracken avevano quasi distrutto un albero e parte della poppa, vuoi per una strano ma momentaneo cambiamento nel jedi che aveva impensierito persino Obi-Torio. Mentre Thialar provava i suoi nuovi incantesimi però, a causa di un piccolo errore, la nave viene quasi distrutta e pertanto il capitano è costretto a riparare su di una particolare isoletta, chiamata Challistad. L'isola è una piccola comunità per soli maghi e stregoni, e funge sia da scuola che da emporio magico. Ad attenderli sull'isola non ci sono soltanto i suo abitanti, ma anche sgradite sorprese. La prima è l'improvvisa materializzazione di Glimnar, ferito a morte e con in braccio Thorbil ormai già morto. Le sue ultime parole suonano strane : " Perdonatemi, è stato lui...", seguite dalla immediata comparsa di una delle bestie d'ombra. I PG stavolta sono soli contro la minaccia, e soltanto la fortunata presenza di corsi d'acqua che, almeno inizialmente, la creatura non è in grado di attraversare, e di una serie di particolari cisrcostanze, compreso l'aiuto del maestro della scuola di magia, gli permettono di evitare la morte. La creatura però non era sola. Infatti ad una certa distanza da essa, Thialar e suo padre Galwen insieme ad Obi-Torio, si trovano a dover affrontare il diavolo Agrax, già noto al gruppo durante il torneo all'inferno, insieme a cinque draghi rossi, svariati diavoli minori, e inoltre il planetar che li aveva aiutati sempre durante il torneo, reso schiavo del diavolo da uno di quei particolari collari. Dopo un furioso scontro, stavolta più alla loro portata, i PG riescono a sconfiggere i diavoli e i draghi e liberare il celestiale. Solo allora si rendono conto che più di metà dell'isola è stata letteralmente rasa al suolo dallo scontro insieme alla barriera magica che la proteggeva, e che gran parte dei maghi, compreso il gran maestro sono morti per mano della bestia o dei diavoli. Fortunatamente l'isola stessa è dotata di un sistema di propulsione magico, e quindi il gruppo decide di restare all'interno della scuola, che nel frattempo in cambio dell'aiuto dato dai PG alla stessa, si sta muovendo verso una delle destinazioni segnate sulla mappa. Intanto Thialar insieme a parte dei maghi sta investigando su cosa abbia permesso ai diavoli di introdursi nella barriera e distruggerla, permettendo così a Glimnar e alla creatura di teletrasportarsi sull'isola, e su chi sia quel "lui" di cui parlava lo sfortunato gnomo...

Saturday, November 13, 2004

Ritorniamo a noi...

2/1/31

Contrariamente al solito iniziamo con le buone notizie :
I nostri eroi sono riusciti a sfuggire alla furia di Asmodeus e a ritornare sul piano materiale solo con leggere ammaccature. Obi-Torio è ancora vivo, anche se piuttosto malconcio. Glimnar e Thorbil fanno di nuovo parte del gruppo. Exar-kun è il padre del jedi rinnegato Shurya-Kun, maestro di Obi-Torio ed inoltre padre del nostro jedi Shao-Kun (ebbene sì, questo è il suo vero nome!). Nell’inferno è passato più tempo del previsto. Ulfgar II è stato ucciso da Exar-Kun in persona, mentre Faendil è morto per via di qualcosa evocato dal SithLord, qualcosa che ora è anche sulle loro tracce. Il prezzo delle zucchine non è aumentato.
Pertanto passiamo alle cattive… Attorno ai PG, nel luogo in cui sono fuoriusciti dal portale c’era ad attenderli un folto comitato di benvenuto, formato da molti sith, tra cui anche Darth Morius ed Exar-Kun. L’offerta proposta è semplice : la vita di Obi-Torio in cambio della Lama Nera. Ad un primo rifiuto da parte del jedi, segue poi l’accordo, anche per via di una voce udita nella sua mente che gli consigliava di fidarsi. Vatti a fidare delle vocine nella mente… Riavuta la sua lama e un rifiuto da parte del giovane jedi ad allearsi con lui, l’oscuro SithLord riacquista tutta la sua forza, ordinando ai suoi servi di eliminare il gruppo. Quello che ne segue è uno scontro epico, dove solo il coraggio e anche la fortuna riescono a bilanciare una netta minoranza numerica a sfavore dei nostri eroi. I sith accerchiano il gruppo impedendo una fuga, mentre la lama di Morius taglia letteralmente in quattro parti Alandir, subito vendicato poi dalla potente magia di Thialar e Glimnar. Il valoroso Thorbil da prova dell’esperienza acquisita durante la permanenza nell’inferno, ma è Ulfgar a dimostrare che il buon sangue non mente quando con un’incredibile carica squarcia in due dalla testa ai piedi Sergei, il sith dalla doppia lama rossa che aveva distrutto il villaggio dei nani. Le mortali scariche elettriche dei sith non riescono a fermare l’impeto di Thalandir, sotto la cui agile lama i nemici cadono come mosche, ma il cui numero gli impedisce di raggiungere Shao-Kun, che nel frattempo sta affrontando il nonno da solo.
Dal primo colpo ricevuto, il giovane jedi è subito in grado di valutare l’enorme potenza della Lama Nera nelle mani del suo padrone, che sicuro della vittoria, ignora completamente il resto dello scontro giocando al gatto e al topo col nipote. Stanco però di perdere tempo è pronto a finirlo, ma mentre sta per calare il colpo decisivo, un’altra lama si para a difesa tra di loro. In un nuovo colpo di scena, i PG scoprono che il vecchio Ezechiel è in realtà il jedi Shurya, padre di Shao-Kun, che sotto mentite spoglie viaggiava in compagnia del gruppo. Nel riacquistare le sue vere sembianze, Shurya avverte gli altri del pericolo che stanno correndo e li esorta a fuggire immediatamente. Nel frattempo Exar-Kun perde completamente il controllo nel rivedere colui che trenta anni prima lo aveva sconfitto, e libera tutta la sua forza acquistando dimensioni enormi e rendendo chiara a tutti la potenza di cui dispone.
Mentre i due sono impegnati in un ferocissimo duello, il resto del gruppo, afferrati al volo i resti di Alandir (che sembra si stia ricomponendo grazie al potere del medaglione), si dirige il più lontano possibile dalla scena. Ma il potere di Exar-Kun sembra non avere limiti. Con un gesto della mano fa comparire nel cielo quattro dischi neri, da cui in breve tempo emergono delle creature dalle sembianze feline, ma nere come la notte e con spaventose ali ed artigli enormi. I celestiali che avevano partecipato al torneo si materializzano dal nulla per frapporsi tra queste creature ed i nostri eroi, ma vengono spazzate via come carta, e solo il tempestivo intervento del Mago trae in salvo tutti all’ultimo istante. Il sollievo è solo temporaneo, perché come spiegato dal Mago, quelle creature saranno instancabilmente sulle loro tracce, e a quanto sembra, in grado di replicare ogni effetto magico utilizzato dalla creatura che cercano. Stranamente il Mago propone al gruppo di recarsi dai genitori del nano e dell’elfo a Kerindar, e per farlo consiglia di servirsi di uno speciale mezzo di trasporto posseduto dagli Gnomi, l’Elementreno…

La Trappola di Asmodeus...

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Dopo due mesi passati nella casa di Asmodeus, senza peraltro poter andare da nessun’altra parte, i PG vengono infine messi alla prova dal demone, che vuole dimostrare la vera natura dei personaggi. In qualche modo però la bizzarra piuttosto che diabolica messinscena, viene meno, anche se con qualche strascico lasciato appeso tra i vari personaggi. Forse nessuno di loro ha effettivamente raccontato agli altri la verità su ciò che è accaduto durante la prova, che ognuno ha compiuto singolarmente, o forse il vero inganno di Asmodeus era proprio questo. In ogni caso dopo essersi avventurati in un dungeon, fatto di uno stranissimo materiale duro come la roccia e pulsante di oscurità e malvagità, grazie anche all’aiuto di Nafarrus e dello strano elfo biondo che sedeva accanto alla morte nel torneo, i nostri eroi giungono nel punto più basso dell’inferno, per scoprire che in realtà lo stesso inferno è in realtà il cratere causato dallo sprofondamento al suolo del vero corpo di Asmodeus, un gigantesco serpente dalla testa umana, lungo svariati chilometri e bloccato a testa in giù nel ghiaccio dell’ultimo strato. Nell’enorme caverna sottostante la testa di quello che probabilmente era una divinità decaduta, i PG trovano l’altra metà della terribile lama nera e uno strano cubetto fatto di un metallo scuro e leggero.
Insieme al vecchio Ezechiel, ritrovato in una delle stanze del dungeon, dove era stato imprigionato da Asmodeus, i PG cercano di trovare una via d’uscita verso il piano materiale, ma in realtà trovano ad attenderli al primo varco nientemeno che il principe degli inferi con una moltitudine di demoni al seguito, deciso a fermare la loro corsa per sempre…

Un enorme Balrog si fa largo tra la folla delle creature per affrontare i fuggiaschi, e proprio quando tutto sembra perduto il provvidenziale intervento degli gnomi ( quelli del torneo ) con la loro nave PassaPiani trae in salvo i nostri eroi, riportandoli verso il primo piano materiale.

Le sorprese però non sembrano finire. Infatti lasciata la nave degli gnomi, i PG di nuovo insieme a Glimnar e Thorbil, si ritrovano sì nel mondo conosciuto, ma circondati da numerosi sith, a capo dei quali c’è nientemeno che Exar-Kun in persona, con al suo fianco Darth Morius e il sith che guidava l’assalto al villaggio dei nani, e che i PG avevano già affrontato durante il torneo. La faccenda è resa ancora più spinosa, per via del fatto che il maestro Obi-Torio è in mano al malefico SithLord, anche se tutto sommato è ancora vivo…

Friday, October 01, 2004

Il torneo continua...

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3) Tiro alla fune

Da subito è chiaro a tutti che l’unico obiettivo è semplicemente portare il fiocco annodato al centro della fune all’estremità del proprio campo. Nessun’altra regola. Lecito dunque fare a fettine l’altra squadra pur di avanzare. I PG capiscono in fretta ed interpretano correttamente questa filosofia, adottando una tattica detta “ taglia e fuggi “.
Solo nel duello di finale con i golem qualche perplessità nasce nel momento in cui a fuggire è il nano, con addosso una pesante ed ingombrante armatura. Ma non basta un’inezia simile, né il massacro di metà dei nostri eroi da parte dei golem per scoraggiare i PG e impedire una clamorosa vittoria all’ultimo metro.

4) Survival Match

Uno contro uno. Chi viene eliminato è subito sostituito da un altro membro della squadra, fino ad esaurimento scorte, di una parte o dell’altra…
Una fin troppo semplice sfida iniziale contro gli Og-Rex, si trasforma in attimi di paura nel momento in cui gli orchi cercano di imbrogliare, contravvenendo all’unica regola che impone il confronto di soli due combattenti. L’intervento della morte ( sollevatasi dal seggio ) non solo riduce all’istante in cenere l’intera squadra orchessa, ma temporaneamente rivela agli occhi dei PG la reale natura dell’inferno. Nella finale contro i diavoli solo la tenace insistenza del nano fa proseguire uno scontro che sembrava irrimediabilmente perso, e che invece si tramuta in vittoria finale per i PG, unitamente alla vittoria matematica ai punti del torneo a squadre.

Il torneo viene quindi momentaneamente interrotto per via del fatto che la morte si è alzata di nuovo, per andarsi a sedere due gradini più in basso. I posti vacanti vengono occupati nientemeno che da Asmodeus, principe indiscusso dell’inferno e signore di tutti i demoni, nonché padre dei due demoni Ghefar e Nafarrus. Egli stesso invita i PG a non partecipare all’ultimo scontro e nemmeno al torneo individuale, ma piuttosto a sedersi insieme a lui nel posto d’onore riservatogli. Finito il torneo i PG vengono dichiarati vincitori ed Asmodeus si offre di premiarli lui stesso, offrendo senza possibilità di rifiuto la propria ospitalità ai nostri eroi che accettano senza fare troppe discussioni…

Giunti nella parte più profonda dell’inferno, i PG si ritrovano nella cittadella di Asmodeus, nella cui reggia sono ospiti forzati. Il demone offre a tutti un considerevole oggetto magico, mentre si offre di raccontare al jedi la verità su che egli sia realmente. Allibiti i PG scoprono di essere nient’altro che la reincarnazione di Exar-Kun e di due dei suoi fidati luogotenenti, un nano ed un elfo appunto, e che essi stessi avendo previsto una possibile sconfitta ( come poi realmente avvenne ) avevano preparato un modo per poter ricominciare tutto daccapo. Il loro viaggio all’inferno è infatti il terzo ciclo di questa ruota degli eventi che li porterà a ricordare la loro indole malvagia, e che permetterà all’oscuro signore dei sith di riforgiare l’altra metà della lama nera attualmente proprio in suo possesso. I due gemelli in realtà erano due draghi rossi nella vita passata, e rappresentano solo un elemento di contorno privo di importanza. Adesso è a tutti chiaro come mai ogni persona che abbiano incontrato conosceva sempre tutto di loro, mentre gli unici a non sapere niente erano proprio loro stessi, il perché delle reticenze espresse dalla morte, e forse la presa di coscienza di essersi fidati delle persone sbagliate.

Infatti un quadro animato mostrava la scena di un noto sith e un piccolo jedi che si affrontano per poi sparire nel nulla, mentre un giovane dal volto noto si affretta a raccogliere la metà della lama nera, rimasta a terra dopo lo scontro, per poi scappare via…

Monday, July 26, 2004

Il Torneo

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In compagnia dei due demoni Ghefar e Nafarrus, i nostri eroi si ritrovano in un mondo tetro e desolato, che trasmette sensazioni da brivido. L’eccessiva aura maligna causa la temporanea cecità al giovane jedi, mentre i due demoni si lamentano di non essere arrivati nel punto giusto, ma piuttosto di trovarsi su Carceri. Questo è il piano della condanna, dove coloro che hanno commesso crimini ed ingiustizie nella vita terrena pagano con torture atroci per l’eternità. Messisi in cammino per giungere allo Stige, un fiume demoniaco che permette il passaggio tra i vari piani dell’inferno, il gruppo giunge ad una specie di prigione, fatta di enormi strutture cilindriche contenenti migliaia di corpi, delle più svariate razze conosciute e non. I demoni spiegano che più grossa è la struttura, peggiore è la creatura che vi è racchiusa dentro, e maggiore sarà la pena. Con sorpresa di tutti però, la più grande di queste strutture giace distrutta, letteralmente spezzata in due e vuota. Le voci delle creature che cominciano ad affollarsi attorno al gruppo parlano di Exar-Kun, morte ed altre cose meno simpatiche.
Ripreso il viaggio verso lo strato degli inferi nel quale si deve svolgere questo torneo tanto decantato dai due demoni, i nostri eroi incontrano durante la navigazione dello Stige una vecchia conoscenza, solo in versione demoniaca. Nella mente dei PG ormai è consolidata l’equazione lepre = guai.
Dopo un viaggio in cui si è persa la cognizione del tempo, finalmente giungono allo strato del torneo. Il panorama è principalmente dominato dalle eruzioni dei vari vulcani che compongono uno scenario degno di un vero e proprio inferno. Nel più grande di questi vulcani, all’interno della bocca è allestito un enorme anfiteatro naturale, ricavato nella roccia lavica, al centro del quale vi sono tre larghi campi, uno dei quali è più che altro un ponte di pietra sospeso sulla lava fusa. Sulle gradinate concentriche, migliaia e migliaia di creature, principalmente demoni e diavoli ma anche elfi, nani, gnomi, umani e quant’altro, attendono con ansia quello che sembra essere un evento molto importante. Una tribuna composta di sole quattro sedie occupa un’intera colonna di gradinate, dando l’idea che chi occuperà quei posti abbia una taglia a dir poco colossale.
Il demone iscrittore dopo aver visto ( e forse riconosciuto chissà che…) il jedi, si rifiuta di iscrivere il gruppo al torneo, e li invita a parlare direttamente con il principale. Nel dire questo indica ai PG quello che negli incubi di chiunque assomiglia di più alla morte; un’enorme figura scheletrica ammantata di nero, che occupa il più alto di quei gradini che fino ad un attimo prima erano vuoti. Il “principale” stesso sembra avere riconosciuto il jedi, e conferma il divieto di prima, adducendo strane argomentazioni riguardanti la sua famiglia, la perdita del divertimento e la noia procuratagli. Guardando poi meglio l’elfo e il nano sembra adirarsi ancora di più, lamentandosi del fatto che queste sono le sue uniche vacanze e che non ha nessuna voglia di rovinarsele. In difesa dei PG “interviene” un tizio biondo, simile ad un elfo ma dai tratti chiaramente appartenente alla famiglia demoniaca, che si offre di convincere la morte a lasciarli partecipare, in cambio dell’assicurazione del gruppo sulla vittoria. Alle spalle di questo torneo sembra esserci un giro di scommesse enorme, e costui consiglia caldamente ai PG di non fargli perdere i soldi scommessi, altrimenti…
Riusciti ad ottenere l’autorizzazione, i PG si ritrovano iscritti al torneo ed in particolare a tutte le competizioni, senza poi neppure conoscere bene le regole o le modalità, ma avendo compreso sicuramente che la violenza, l’inganno e la forza bruta sono alla base della vittoria, non importa quale sia la competizione.
Le squadre sono composte da un gruppo di orchi ( gli Og-Rex ), un manipolo di zombie giganti guidati da uno strano non-morto chiamato AzGub ( i Live-Zombi ), dei golem a vapore costruiti da una squadra di gnomi provenienti proprio da Maelwen ( gli Steam Machine ), dei diavoli guidati dall’Hamatula Agrax ( gli UPF - United Pit Fiend ) acerrimi nemici dei demoni ( i Red Demons ) guidati dai Parlethee Ghefar e Nafarrus. Anche i sith che loro stessi avevano spedito all’inferno partecipano al torneo, forse per vendicarsi o chissà per quale motivo con una squadra ( gli Avengers ), mentre i nostri eroi scelgono di chiamarsi i Mastri dell’Universo. L’ultima squadra chiamata dal demone banditore ( gli Hell’s Angels ) fa la sua comparsa all’ultimo istante, seminando il terrore tra le creature dell’inferno. Quattro Arconti Segugio accompagnano un enorme Planetar, sicuramente non interessato al torneo o ad i suoi eventuali premi.

Torneo a Squadre.

1) Combattimento Libero

Dopo aver sconfitto gli Avengers, e dopo aver vinto per la resa istantanea ( e molto fischiata ) dei celestiali, i nostri eroi capitolano davanti ai potentissimi golem, che appaiono sin dal primo istante come creature inarrestabili. La prima scoperta però è che nonostante le ferite profondissime nessuno muore realmente, ma rimane solo incosciente a terra, pronto a ricevere eventuali cure. Forse è dovuto a quello che aveva detto la morte prima riguardo al suo stare seduta…
La seconda scoperta riguarda i poteri del medaglione ricevuto in dono dal celestiale, capace di far rigenerare le ferite ricevute.

2) Partita di Calcio

I golem si dimostrano capacissimi anche di giocare a pallone, anzi sembrano progettati proprio per questo. Ciononostante i PG ottengono la rivincita del primo scontro. Anche contro gli UPF sembrava non esserci partita, ma la tenacia dei nostri eroi spinge la palla in rete una seconda volta. La finale contro gli Hell’s Angels dopo un crescendo di azioni coraggiose e coordinate porta all’incredibile vittoria del gruppo, che con 10 punti si ritrovano ad essere temporaneamente in testa al torneo.

Saturday, June 05, 2004

" Andate all'Inferno "

19/05/30

Mentre l’elfo Thialar rimane dal mago a studiare, il resto del gruppo ritorna nel villaggio degli gnomi in attesa che passino le due settimane richieste dal mago. L’anziano capo villaggio Speenaar adesso si mostra più accondiscendente alle richieste inizialmente fatte, ma spiega anche ai PG che durante la grande guerra essi misero le loro attrezzature a disposizione degli umani, ma il loro aiuto venne rifiutato dagli Jedi che dissero di poter tranquillamente fare a meno di certe diavolerie. Sorprendentemente, lo gnomo sembra saperla molto più lunga di quanto non sembrasse inizialmente, rivelando particolari della guerra che non erano noti al gruppo, e che attestano una eccessiva leggerezza nelle decisioni degli umani, a causa delle quali l’antica città dei nani High Rock, venne distrutta dalla armate di Exar-Kun. Speenaar comunque rivela che le sue armate si sono già mosse per prestare aiuto al villaggio dei nani, attualmente privo di difese.

24/05/30

I PG vengono inviati in tutta fretta dal mago in un piccolo villaggio di contadini nelle vicinanze. La loro missione è recuperare un fantomatico bambino il più presto possibile. Il piccolo è in realtà un celestiale, non ancora del tutto formato, caduto sul piano materiale per via di un anomalia causata da un incantesimo di evocazione sbagliato. Uno stregone Ogre, un po’ troppo interessato da riti demoniaci, ha pensato bene di sfruttare le qualità del sangue di celestiale per i suoi turpi scopi ed ora tiene prigioniero il piccolo nella profondità di una miniera abbandonata. Sconfitto lo stregone e il suo gruppo di nauseabondi incroci tra ogre ed insetti, i PG riportano il piccolo Aribeth al mago ed ai suoi genitori, Lord Agladran e Moglie, ricevendo in dono un medaglione a testa ed un bacio della dama celestiale. In particolare Alandir riceve un biglietto con sopra scritte delle frasi misteriose e con un piccolo buco al centro.

06/06/30

Le ultime parole prima del Lord celestiale prima di congedarsi sono state rivolte al Jedi e dicevano “ Quello che cerchi si trova nella fossa demoniaca e colui che cerchi è ancora più in fondo “. Il mago che ha udito queste parole, e che sembra sapere molte più cose di quante dovrebbe, si offre di mandare i PG nella fossa demoniaca insieme ai due demoni che devono fare ritorno a casa. Le ultime parole del mago sono stranamente cordiali mentre completa il rituale che offre al gruppo un biglietto di sola andata per l’inferno.

Tuesday, June 01, 2004

"IL" Mago

15/05/30

Mentre i PG si avviano verso il villaggio dei nani vengono raggiunti dal maestro Torio, che con modi alquanto strani e allarmati consegna loro un sacco contenente delle provviste ed uno strano oggetto cilindrico completamente nero, tranne che per un sottile anello rosso centrale. Arrivati al villaggio dei nani High Rock,essi lo trovano sotto attacco da parte di un gruppetto di sith e di uomini scimmia. Seppur gli assalitori non siano eccessivamente numerosi, essi sono pur sempre sufficienti per avere la meglio sui nani ancora affetti dalla febbre ( quelli guariti sono al lavoro nella miniera sotterranea della vecchia città dei nani ), ed in particolare uno di loro, un gigantesco uomo scimmia ricoperto con una terrificante armatura demoniaca, rappresenta la più grande minaccia, avendo legati addosso dei bambini ancora vivi, cosa che impedisce uno scontro leale.
Dopo che i PG sono riusciti a salvare il villaggio ( non senza riportare la perdita di numerosi nani e di qualcuno dei bambini legati sul gigante ) il capo villaggio dei nani spiega al gruppo che essi non dispongono di nessun macchinario da guerra, e che per tale richiesta essi devono rivolgersi agli gnomi di Maelwen. Inolter il capo villaggio non sembra intenzionato a richiedere ai propri uomini un nuovo sacrificio per salvare di nuovo gli stessi umani che si sono dimenticati dei nani. Tuttavia accetta di mettere a disposizione un piccolo drappello di valorosi guerrieri per onorare la richiesta proveniente dal maestro ed amico Torio.

18/05/30

Accompagnati dal nano Thorbil i PG giungono a Maelwen, villaggio ad elevato tasso tecnologico degli gnomi. Qui i PG vengono ricevuti dal simpatico ma troppo loquace capovillaggio Speenar, anziano gnomo dalla lingua lunga e dall'apparente mancanza di cervello. In realtà lo gnomo è fin troppo furbo e non accetta di consegnare attrezzature costosissime al primo straniero che gli capiti in casa, anche se afferma di essere allievo di un certo maestro Torio. Per poter dare adito al giovane Jedi di dimostrare di essere degno di fiducia il capovillaggio li indirizza da un tale che gli gnomi chiamano IL Mago, il cui parere sembra essere di primaria importanza per la comunità gnomesca. Il giovane e dispettoso gnomo Glimnar viene incaricato di scortare i PG da IL Mago. Il viaggio di poche ore verso il cottage dove costui risiede, all'interno della foresta, è allietato dalle gentili conversazioni tra lo gnomo e l'elfo Thialar, divenuti subito grandi amici.... ( ha ha ha )

Superata una pericolosa trappola illusoria posta a difesa della residenza del IL Mago, come continuano a chiamarlo lo gnomo ed anche i PG, questi si trovano di fronte ad un simpatico ( alla maniera degli gnomi ) vecchietto, che vive in compagnia di due demoni infernali nella sua casetta nella foresta. Misteriosamente costui confonde Thialar con suo padre Galwel, scusandosi poi dicendo che gli elfi sembrano tutti uguali. Dopo un ulteriore allucinata conversazione col mago che afferma di chiamarsi Heinar, costui ridiventato serio per un istante, chiede al giovane jedi di consegnargli ciò che egli reca nello zaino in cambio di quello che sono venuti a chiedere, ovvero... fiducia.

Sunday, May 23, 2004

Un nuovo problema...

12/05/30

Prima di separarsi il maestro Torio aveva raccomandato al giovane Jedi di recarsi al villaggio dei nani per recuperare delle parti di ricambio, richieste ormai da quasi un mese. Sapendo che difficilmente i nani ritardano una consegna, era preoccupato che fosse accaduto qualcosa al villaggio. In effetti i nani sono preda di una forte influenza molto contagiosa che tiene la maggior parte degli abitanti a letto. La medicina che doveva preparare il nano Durz però non è mai arrivata al villaggio, perchè la torre dove il burbero e riservatissimo alchimista è stata attaccata e depredata da un grupop di nani licantropi, i quali vogliono costringere l'ormai defunto ( ma questo i licantropi non lo sapevano ancora ) nano a preparare un intruglio che gli permettesse di controllare meglio la loro forma ibrida. Ripulita non senza difficoltà la torre dai suoi predoni e recuperata la medicina per fortuna già preparata ed incolume, i PG ritornano al villaggio dei nani con l'antidoto. Nei giorni passati ospiti del capovillaggio in persona, essi fanno la conoscenza del giovane nano Thorbil, desideroso di conoscere il mondo e onorato di essere a fianco di colui che considera già il degno erede di Ulfgar Secondo.

17/05/30

Ritornati a Capital City con i ricambi richiesti, i PG trovano una città in allarme. Voci non confermate dicono che Exar-Kun in persona si sarebbe presentato davanti al Consiglio per reclamare quello che era suo, ovvero la Spaad ed il regno. Altre parlano di eserciti di ogre, giganti e uomini-scimmia attorno ai confini guidati da numerosi Cavalieri Sith. Giunti davanti alla sede della scuola i PG incontrano il maestro Torio, che conferma tali indiscrezioni, e anzi affida loro il compito di tornare dai nani affichè essi ripristinino l'esercito e cosa molto più importante le macchine da guerra, senza le quali nessun esercito potrebbe resistere all'assalto dei giganti.
Senza perdere tempo i PG si rimettono in cammino per tornare proprio la da dove stavano venendo, senza tuttavia avere le idee ben chiare su quale sia il loro compito, nè cosa possa fare un tuttosommato esiguo villaggio di nani, che tutto sembrano fuorchè capaci di combattere contro ogre o giganti...

L'inizio di tutto...

3/05/30

Strane voci in giro, circa la comparsa di alcuni Sith e del movimento sospetto ai confini del regno, sul limite del territorio dove furono ricacciati gli uomini-scimmia.
Il maestro Torio, seguito dal suo padawan Shao-Kin, il nano Ulfgar Terzo e l'elfo Thialar, si reca in un villaggio al confine dove degli informatori dicono di aver visto cose strane. Ivi trovano due giovani tenuti prigionieri ed utilizati come gladiatori dagli uomini-scimmia, ed a quanto pare oggetto di interesse anche di un gruppetto di Sith. Nessuno tranne Torio ha mai visto effetttivamente da vicino un'appartenente al lato oscuro, nè tantomeno conosciuto la loro terribile forza in battaglia. Solo l'intervento del maestro, dopo la liberazione dei due gemelli prigionieri, scongiura uno scontro fatale tra i giovani e i Sith. Questi ultimi però riconoscono Obi-Torio per via di una cicatrice lasciatagli da Exar-Kun durante lo scontro trenta anni prima, e gli rivelano che il loro signore è ancora vivo e desidera vendetta, oltre che la sua spada, dopodichè fuggono via lasciando uno Jedi sconcertato a causa della notizia. Il maestro rivela quello che accadde realmente all'epoca ai giovani e li avverte dell'enorme pericolo che tutti corrono se la notizia fosse effettivamente verificata.

4/05/30

Mentre il maestro Torio si reca al Concilio per riferire della notizia riguardante il temuto ritorno di Exar-Kun, i PG si recano nel villaggio dove risiedono gli ultimi parenti dei due gemelli Alandir e Thalandir, la cui famiglia è stata trucidata dagli uomini-scimmia mentre viaggiavano diretti al villaggio stesso. Giunti nel posto i PG trovano che quasi l'intero villaggio è stato utilizzato come cavia per un rituale di evocazione da parte del conte Dimitri Sabonis, il quale tentava di ottenere i servigi del dio corvo Rowen.
Grazie all'insperato aiuto dello stesso dio, i PG riescono a sconfiggere il conte ormai in parte tramutato in corvo dai suoi stessi esperimenti e liberare la popolazione rimanente del villaggio dalla persecuzione delle Tenebre Alate, corpo di guardia al servizio di Sabonis. Purtroppo per i parenti dei due gemelli è già troppo tardi, per cui essi decidono di associarsi al gruppo di allievi di Obi-Torio.

Un pò di storia...

Anno 457 / 0 ND ( Nuova Data )

Gli eserciti composti da " uomini scimmia " ( non nel senso letterale della parola, è solo un modo per indicare una particolare popolazione di umani ), ogre e giganti di varia specie hanno quasi raggiunto il loro scopo, ovvero la conquista del mondo conosciuto. Guidate dai Cavalieri Sith ( Jedi votati al lato oscuro della Forza ) e dal loro quasi onnipotente signore Exar-Kun, Lord dei Sith, le forze del male hanno sistematicamente avuto ragione della resistenza opposta.

Anche nel momento in cui i Cavalieri Jedi, disobbedendo alle regole ferree imposte dalla loro disciplina, decidono di affrontare Exar-Kun in gruppo, non sortiscono altro effetto che quello di diminuire più rapidamente il loro numero, confermando la fama di stermina-jedi attribuita alla misteriosa doppia Lama Nera, oggetto che conferisce al portatore il potere di un semidio.

Proprio quando la speranza sembra essere svanita, a svanire effettivamente è proprio lo stesso Exar-Kun, alla cui scomparsa fa subito seguito una perdita di controllo sulle truppe composte da creature tenute insieme solo dal potere oscuro del loro comandante. Le sorti della grande guerra vengono ribaltate seppur con difficoltà, e anche gli stessi Sith vengono decimati da una vera e propria caccia all'uomo per timore di un possibile successore. La versione ufficiale conosciuta dal popolo è che il malvagio SithLord volle affrontare troppi Jedi in una volta sola perendo nel tentativo. Tuttavia la verità è ben diversa. Accompagnato dal suo giovane Padawan Obi-Torio, il ribelle Shurya, mai accettato nell'ordine per i suoi modi non conformi alla disciplina e al rispetto, affrontò e sconfisse Exar-Kun, spezzando la Lama Nera per poi scomparire assieme al suo avversario nel nulla. Solo una metà della spada fu trovata dal giovane Torio e riportata al concilio per poter onorare la menoria del suo maestro.

La verità era però troppo scomoda da accettare, ovvero che un rinnegato era riuscito laddove decine avevano fallito, e pertanto fu decisa la versione da diffondere. Al giovane Padawan venne riconosciuto in cambio del silenzio l'accesso al cavalierato, nonostante egli non avesse ricevuto una vera e propria educazione spirituale.
La metà della Lama Nera in possesso degli Jedi venne nascosta in un posto segreto all'interno della fortezza di Karan-Sur, ex roccaforte del nemico ed ora ribattezzata Capital City, sede del nuovo governo, il Consiglio guidato da sua maestà imperiale Elein.

Gli stessi Jedi ormai in numero esiguo vengono riassorbiti dall'impero sotto forma di guardie del corpo personale di sua altezza, nonostante conservino una sorta di organizzazione interna autonoma guidata dal Concilio, a capo del quale vi sono i tre maestri più anziani sopravvissuti, il saggio Mei-Shey, l'anziano Jong-Guan e la coraggiosa Anak-Sun, prima ed unica donna a far parte del corpo Jedi. Solo costoro sanno la verità su quello che è successo e conoscono dove viene consevata la metà della Lama Nera...

Anno 12 ND

L'ormai divenuto maestro Jedi, Torio, trova il piccolo Shao-Kin in fasce. Così come lui stesso era stato adottato e cresciuto come un padre dal suo maestro Shurya, decide di adottare il bambino e avvertendo la Forza scorrere potente in lui di farne un Jedi.

Anno 17 ND

Avvalendosi delle sue numerose amicizie Obi-Torio decide di costruire una scuola dove accogliere orfani e giovani avventurieri, e di mettere a loro disposizione strutture e materiali altrimenti troppo costosi. Alla scuola si uniscono ben presto il giovane elfo Thialar, e il nano Ulfgar Terzo, rispettivamente nipoti del potente stregone elfo Faendil e del prode guerriero nano Ulfgar Secondo, le cui gesta durante la grande guerra sono divenute leggenda per entrambe le razze. I due eroi purtroppo trovarono la morte durante la guerra, ( e i due nipoti sperano per mano di Exar-Kun in persona, il che aggiungerebbe altra epicità al ricordo dei defunti nonni ), mentre i loro figli Galwel e Balar preferirono dedicarsi a qualcosa di notevolmente più tranquillo, e nello specifico aprirono una locanda, la Taverna dell'Ascia e della Spada, che di famoso ha solo l'ottima birra che vi si serve, preparata dallo stesso Balar e generalmente servita dall'elfo Galwel. Rifiutando di seguire le patetiche gesta dei loro genitori, ed affascinati dalla ( sola ) memoria dei più illustri avi, i due giovani quasi letteralmente cresciuti assieme, prendono appena possibile la direzione dell'avventura, giungendo a Capital City attratti dalla fama della scuola di Torio, dove l'elfo intraprende gli studi di magia, mentre il nano mette la sua ascia al servizio del dio del bene Heinnar.

Introduzione :

Questo tentativo di blog serve a far sapere a tutti coloro che devono sapere, quello che devono sapere, sperando che in tal modo lo sappiano...